RICERCA

Videogioco E MEMORIA DI LAVORO

Link della ricerca:

Chi ha effettuato la ricerca:

Marco Palaus, Raquel Viejo-Sobera, Diego Redolar-Ripoll, Elena M. Marron

Facoltà di Scienze della Salute, Universitat Oberta de Catalunya (UOC)

L’esperimento:

Sono stati coinvolti 27 giovani tra i 18 e i 40 anni a cui è stato chiesto di sottoporsi ad una stimolazione magnetica transcranica e di utilizzare dei videogiochi (Super Mario 64) per 10 giorni. I volontari sono stati sottoposti a test cognitivi prima e dopo l’esperimento.

Seppur la stimolazione magnetica unita ai videogiochi non ha dato risultati sensibilmente rilevanti nella sfera cognitiva è stato riscontrato che i soggetti che nella loro adolescenza erano assidui giocatori hanno ottenuto risultati sensibilmente migliori nei test della memoria del lavoro.

Cos’è la memoria di lavoro, questa può essere definita come un sistema di immagazzinamento temporaneo, che mantiene una quantità limitata di informazioni in un tempo limitato, per consentirne l’utilizzo nell’immediato.

Anche chi non aveva mai utilizzato videogiochi ha ottenuto gli stessi risultati di coloro che erano più esperti.

Le considerazioni:

(domande di Brotherhood)

Basta una leggera attività videoludica per iniziare ad avere dei risultati nelle varie aree mentali. Se si aggiunge che il videogioco è nato per divertire e che quindi è un’attività attraente si capisce che ci troviamo davanti ad uno strumento sensazionale. Si pensi ad una barretta di cioccolata che sa di cioccolata ma che abbia un apporto pari a quello degli spinaci. Il paragone è lo stesso.

Seppur lo studio spagnolo presenti limiti in tema di numero di soggetti, questo non è che uno dei tanti studi che dimostra quanto sia solo migliorativo il giocare ad un qualsivoglia videogioco. Infatti ogni tipologia di videogame allena parte del cervello e stimola le aree più varie.