Link della ricerca:
Chi ha effettuato la ricerca:
Ricercatori delle Università di Trento, Ginevra, Parigi e Bolzano
L’esperimento:
Sono stati presi a campione 151 bambini in italia tra gli 8 e 12 anni, divisi poi in 2 gruppi:
Il team di ricercatori ha sviluppato un apposito gioco d’azione in cui i bambini avviano missioni mirate allo sviluppo dell’attenzione focalizzata e suddivisa, tracciamento degli oggetti e memoria uditiva. In base alle prestazioni del giocatore si adatta e propone missioni in grado di migliorare le abilità.
Entrambi i gruppi hanno giocato per 12 ore durante le 6 settimane. I dati sono stati raccolti prima delle sessioni di gioco, appena dopo e 6 mesi dopo.
I bambini del primo gruppo che hanno giocato al gioco d’azione sono migliorati di più rispetto al secondo gruppo in termini di controllo dell’attenzione, velocità di lettura e precisione anche dopo 6 mesi dall’esperimento.
Dopo 18 mesi sono stati commisurati i voti in matematica e italiano e hanno riscontrato un miglioramento.
Le considerazioni:
(domande di Brotherhood)
Come afferma la ricercatrice dell’Università di Trento Angela Pasqualotto, la lettura comporta la capacità di estrarre visivamente le informazioni dalla pagina, un elevato controllo dei movimenti oculari e un sistema di attenzione che guida la comprensione del testo scritto, così come i videogiochi d’azione richiedono decisioni rapide, una grande attenzione visiva mantenuta nel tempo, la capacità di passare tra diversi stati attenzionali e la capacità di prevedere rapidamente le conseguenze di una decisione o un’azione.
L’utilizzo di un programma che sia più frenetico e al tempo stesso divertente per l’utilizzatore non può che essere un miglioramento nell’educazione.
Se il videogioco è così utile come strumento di insegnamento perché non viene già massivamente utilizzato nelle scuole?
Questo perché in Italia stiamo ancora sperimentando i pro e i contro dell’utilizzo del videogioco e dobbiamo soprattutto fare i conti con la tradizione radicata per cui il videogioco è una mera perdita di tempo. Siamo fiduciosi nelle sperimentazioni affinché in un futuro il videogioco sarà accettato ufficialmente come metodo di studio e riconosciuto come strumento utile al di fuori dell’intrattenimento.
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